Mercoledì 30 Maggio 2012, Il Centro
I privati replicano al sindaco Mastromauro sull’avvio del piano ex Foma dopo il pronunciamento del Tar

I proprietari: l’ex casello non dev’essere abbattuto

Giulianova. << L’abitazione dei Di Battista deve essere lasciata dov’è >>: i proprietari del fabbricato di via del Carso, assistiti dagli avvocati Patrizia Cartone e Marcello Russo, respingono l’ipotesi di esproprio o demolizione che potrebbe profilarsi.

Il sindaco Francesco Mastromauro, infatti, evidenziando come il Tar abbia dato ragione al Comune sul fatto che l’abitazione non interferisca con il piano di recupero ex Foma/Ads, non ha né confermato né escluso che la casa possa essere abbattuta per far posto ad una strada. Questo è quanto previsto da un progetto ( non ufficiale) che prevede un collegamento tra il futuro quartiere che sorgerà nell’ex area industriale di via Trieste ed il sottopassaggio di via Lepanto.

Dove ora è situato l’ex casello ferroviario. << Il Comune dopo il ricorso al Tar ha dichiarato sotto la sua responsabilità che l’immobile non è sottoposto a vincolo espropriativo, chiarendo cosi la natura dell’indicazione prevista con l’approvazione del piano di recupero in questione >>, dichiarano i Di Battista, << occorre precisare che l’ordinanza del Tar non ha sospeso il piano di recupero, che potrà andare avanti con il rilascio degli opportuni titoli edilizi previa la bonifica dell’area, che come noto non è ancora stata completata. Tuttavia l’ordinanza ha previsto che l’immobile è esterno al piano di recupero Foma/Ads e ogni segno cartografico apposto non rappresenta alcun vincolo di natura espropriativa, né tantomeno una previsione di viabilità >>.

I Di Battista invitano a rispettare l’ordinanza del Tar e promettono che, qualora il Comune dovesse adottare << comportamenti illegittimi >>, dovrà risponderne in sede giudiziaria. La vicenda, che sarebbe dovuta giungere ad una soluzione già l’anno scorso, difficilmente avrà una rapida conclusione. (s.p.)

GiuliaViva anno II n°11/2012, settimanale con uscita nel Comune di Giulianova
Salvo l’ex casello ferroviario

L’ex casello ferroviario che doveva lasciar posto alla strada di accesso al nuovo comprensorio previsto nell’area ex ADS Foma non dovrebbe più essere abbattuto. In questa direzione sembra indirettamente andare la sentenza con cui il Tribunale Amministrativo, cui si era rivolto il proprietario dell’edificio, ha preso atto di una dichiarazione del Comune, secondo la quale “la proprietà del Sig. Di Battista Camillo non è inclusa nel perimetro del piano di recupero”. Sembra perciò da escludere a questo punto, che lo stesso edificio possa essere oggetto di esproprio e di successivo abbattimento da parte del Comune. Se cosi fosse, sarà da rivedere l’intero assetto viario dell’area, che non potendo più trovare sfogo in direzione di via Lepanto, rischia di riversare sua via Trieste l’intero traffico veicolare della zona.

GiuliaViva anno II n°22/2012, settimanale con uscita nel Comune di Giulianova
La mia casa sull’ex casello

Qualche mese fa questo periodico mi aveva cortesemente dedicato un’intervista nella quale affermavo la speranza di vedere la mia abitazione fuori dal piano ex- Foma- Ads in maniera da poter progettare il futuro della mia famiglia nel luogo in cui avevo sempre desiderato vivere. Molti tra parenti e amici mi avevano sconsigliato di investire ulteriori risorse per ristrutturare completamente l’immobile ma, siccome forse ha ragione chi mi definisce molto testardo e sarà anche perché se mi impunto sono come l’asino, ho deciso che voglio comunque godermi la mia casa sulla quale, tra l’altro, sto pagando un mutuo comprensivo dell’impianto fotovoltaico già istallato.

Ma nel Consiglio comunale del 14 Marzo 2012 sono emerse molte contraddizioni da parte della maggioranza e dell’allora assessore all’urbanistica ; abbiamo sentito dall’assessore che si ipotizzava un percorso alternativo alla strada in uscita dal nuovo quartiere ex- Foma- Ads. Successivamente la maggioranza ha precisato che la strada, al posto del casello esistente, andava comunque realizzata, e che “ o si trova l’accordo o si espropria” (ma su quale presupposto?).

Comunque la nostra proprietà rimaneva, in ogni caso, fuori da piano di recupero.

Quello stesso giorno, il piano di recupero fu approvato dal Consiglio comunale.

In seguito abbiamo letto di tutto sui giornali. Con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato una sgradita novità sui documenti che abbiamo richiesto e ritirato a metà aprile all’ufficio tecnico di Giulianova.

In pratica, abbiamo trovato sulla nostra proprietà (metà mia e metà di mio padre) una “ tratteggiatura” che in urbanistica vuol dire “vincolo”. Mi sono consultato con gli avvocati Patrizia Cartone e Marcello Russo e abbiamo deciso di fare l’ennesimo ricorso al Tar (il terzo) per far togliere quel vincolo. Voglio comunque dire, a chi non dovesse saperlo, che per ogni ricorso al Tar bisogna pagare un contributo unificato di 600 euro.

Il ricorso è stato discusso con urgenza il 25 maggio 2012: il Tar ha espressamente obbligato il Comune di Giulianova a togliere il vincolo sulla mia proprietà e a considerarla fuori dal piano come deciso nell’ultimo Consiglio; ad oggi siamo ancora in attesa di vedere se lo tolgono veramente. Sui quotidiani locali abbiamo continuato a leggere di tutto e di più, qualcuno ha affermato che la strada si farà comunque.

Finalmente il 2 giugno mi sono sposato. Attualmente abito nel famoso casello e abbiamo ultimato quasi tutti i lavori.

Un’ultima considerazione: dopo aver sentito tutti gli amministratori affermare di non aver soldi nelle casse comunali, abbiamo appreso che il Comune di Giulianova ha speso 9.438 euro per costituirsi nei ricorsi che noi abbiamo presentato. Speriamo davvero di aver posto fine alla querelle con il Comune e di conservare soltanto un brutto ricordo.

Nicola Di Battista